Guida completa alla cessione del credito
La cessione del credito, prevista dal “Decreto Rilancio” del 2020, è valida per i bonus edilizi e può essere effettuata a favore di istituti di credito, di Poste Italiane o di altri intermediari finanziari.
In questa guida troverai tutte le informazioni utili per effettuare la procedura di cessione nel modo corretto.
Che cos’è la cessione del credito
Si tratta di un accordo che prevede il trasferimento di un diritto di credito ad una terza entità che, in seguito, lo riscuoterà dal soggetto debitore.
Nel caso della cessione del credito relativa ai bonus edilizi (bonus ristrutturazione, superbonus 110 ecc.), a poter essere ceduto è il credito d’imposta, ossia un credito che si ha nei confronti dello Stato e che può essere usato per compensare i debiti o ridurre le imposte.
In parole semplici, la persona o l’entità che usufruisce del bonus edilizio matura un credito verso lo Stato che può cedere ad una terza entità.
Come fare la cessione del credito
Prima di tutto, è importante sapere che la cessione del credito deve essere effettuata da un professionista (commercialista, CAF) scelto dal soggetto, che preparerà le asseverazioni tecniche e la documentazione necessaria.
È inoltre necessario avvalersi di un intermediario che si occupi di richiedere un visto di conformità, come previsto dal “decreto antifrodi” del 2022.
Uniche eccezioni sono gli interventi con valore inferiore ai 10.000 euro (esclusi quelli effettuati usufruendo del Bonus facciate), per i quali non è necessario produrre né il visto di conformità sulla documentazione, né l’asseverazione.
Bisogna poi scegliere il destinatario della cessione del credito, che secondo la normativa può essere fatta in maniera libera fino a tre volte nei confronti di banche e intermediari finanziari e, successivamente, comunicare in via telematica all’Agenzia delle Entrate (entro il 16 marzo dell’anno successivo) il destinatario della cessione del credito.
L’Agenzia delle Entrate assegnerà ad ogni credito d’imposta ceduto un codice univoco; a partire dal 1 maggio 2022 non sono ammesse cessioni parziali.
Chi può usufruire del Bonus Ristrutturazione 2022
I beneficiari del Bonus Ristrutturazione sono:
La detrazione è valida anche per i seguenti soggetti, a patto che le fatture e i bonifici siano emessi a loro nome:
Quali sono le spese ammesse nel Bonus
Oltre agli interventi murari, nel bonus sono ammesse le spese legate a:
Chi può fruire della cessione del credito
I soggetti che possono usufruire della cessione del credito sono quelli che negli anni 2020, 2021 e 2022 abbiano sostenuto spese per gli interventi coperti dal Superbonus e quelli che, negli anni 2020 e 2021, effettuino spese per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di efficienza energetica, antisismici, di recupero o restauro delle facciate di edifici esistenti, di installazione di impianti fotovoltaici o per la ricarica di veicoli elettrici (art.121, comma 2 del decreto rilancio).
I soggetti che possono ricevere la cessione del credito sono:
La cessione del credito prevede dei costi: banche e istituti finanziari solitamente riconoscono circa l’80% del valore nominale (totale).
Come comunicare la cessione del credito all’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha messo a punto una piattaforma dove comunicare la cessione del credito d’imposta e una guida al suo utilizzo.
Entro cinque giorni lavorativi dall’invio della comunicazione, l’Agenzia rilascia una ricevuta di accettazione o di rifiuto; entro il cinque del mese successivo è possibile annullare la comunicazione o sostituirla con un’altra.
Nei casi in cui l’Agenzia delle Entrate rilevi fattori di rischio e ritenga di dover effettuare dei controlli, può sospendere per un massimo di 30 giorni gli effetti della cessione del credito.
In ogni caso sono previsti anche controlli successivi, basati sulle segnalazioni sulla veridicità delle asseverazioni e dei dati, soprattutto per evitare possibili duplicazioni di benefici a favore di soggetti che abbiano già usufruito della cessione del credito.
I crediti accettati sono visibili nel cassetto fiscale del soggetto che li ha acquisiti e possono essere utilizzati da subito tramite il modello F24.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha ammesso la cessione del credito per i "soggetti incapienti”, cioè per chi non ha capienza di imposta per potere beneficiare dello sconto per via delle detrazioni fiscali IRPEF.
Il decreto bollette del 2022 ha introdotto una quarta cessione del credito agli istituti di credito, a favore dei correntisti degli stessi istituti.
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